Liberare la storia. Prospettive interdisciplinari sul perdono
"Esiste un modo per tornare a essere buoni". È il segreto svelato da Khaled Hosseini in Il cacciatore di aquiloni nel raccontare la storia interiore di perdono del suo protagonista, Amir. Ed è il segreto che vorrebbe scoprire ogni persona che prova colpa per il male che si sente addosso. Il desiderio di poter riavvolgere il nastro della propria vita è di tanti. Ogni storia, quella personale e quella collettiva, deve fare i conti con i danni, le ferite e le conseguenti colpe che possono arrivare a opprimere e a imprigionare ritenendo che ormai non ci sia più rimedio.
Ma esiste davvero un modo per tornare a essere buoni? È solo la fantasia di un romanzo oppure esistono dati sperimentali che provino questa possibilità reale per tutti?
Filosofi, psicologi e teologi si sono confrontati in un gruppo di lavoro attraverso un percorso di ricerca triennale per studiare le condizioni di possibilità del perdono, la sua natura e processo, gli esiti in chi lo realizza. Avvalendosi anche di testimonianze e realtà letterarie, gli autori vagliano le narrazioni alla luce delle scienze umane; approdano a un linguaggio comune e a idee condivise in una visione articolata e unitaria al contempo, risultato di un lavoro sinergico.
Il lettore entrerà così in contatto con esempi di perdono vissuto e sarà accompagnato nell'elaborazione teorica dall'ausilio di esperti di diversi settori disciplinari.
Scoprirà che cos'è il perdono, quali sono gli ostacoli a esso e le risorse da mettere in gioco per arrivarci. Si renderà conto che con il perdono non si ottiene semplicemente di tornare a essere buoni. Quando si perdona non si torna indietro. Si va avanti. L'esito di liberare la storia, quella personale e di conseguenza quella collettiva, è il primo degli effetti del perdono, la condizione perché si diano gli altri. E, un effetto estremamente potente in chi perdona, è precisamente la scoperta della capacità della persona umana di poter andare oltre il male, trasformare la propria vita relazionale ed essere la vera protagonista della sua vita; è lei che decide di liberare la storia, una storia in avanti, non indietro.