Incontro con il dott. Magdi Cristiano Allam, giornalista e scrittore
Le sfide della comunicazione nella nuova evangelizzazione dell'Europa
Libertà e verità nella responsabilità
per un giornalismo al servizio della persona
ROMA (17.11.2010) – Il binomio tra libertà e verità, accompagnato alla pratica della responsabilità rappresentano oggi gli aspetti irrinunciabili che devono contraddistinguere il lavoro degli operatori della comunicazione. Mentre si assiste alla “destrutturazione della personalità”, favorita da un relativismo sempre più dilagante e alla conseguente mancanza di verità nei rapporti sociali, è sempre più che mai necessario “ripristinare il diritto dei cittadini ad una informazione corretta e responsabile”. È quanto affermato da Magdi Cristiano Allam, eurodeputato, scrittore e giornalista, intervenuto alla Pontificia Università della Santa Croce per un incontro con gli studenti della Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale.
L’ospite ha insistito sulla necessità di condurre nell’ambito dell’informazione una “battaglia per la verità e la libertà a servizio della persona”, due aspetti che non possono darsi univocamente e che devono pertanto “illuminare il cammino di quanti operano nell’ambito del giornalismo”. Non è possibile, infatti, raggiungere la verità se non si è “spiriti liberi”, capaci cioè di guardare alla realtà “senza pregiudizi e senza mistificazione”. Al tempo stesso, non si è liberi senza la capacità di raccontare la verità nella sua completezza. Questo ragionamento – secondo Allam – va esteso al problema del “relativismo”, che nega in un certo senso l’accesso alla ragione perché “ci priva dei parametri valutativi”. Giustificando un pluralismo di opinioni, dove tutte assumono lo steso valore, si arriva inevitabilmente a negare “la nozione stessa di verità”.
Lo stesso concetto di “libertà” risulta profondamente falsato, perché oggi lo si delimita essenzialmente alla “dimensione dell’avere e dell’apparire piuttosto che dell’essere”, rendendo i cittadini dei semplici “produttori di consumo”. Un simile tipo di sistema, soprattutto con la recente crisi economica mondiale ha di fatto mostrato il suo “fallimento”. Per cui non è azzardato affermare che “una civiltà consumista e materialista”, caratterizzata tra l’altro “dal suicidio demografico”, è destinata a scomparire. Le vittime più esposte risultano essere maggiormente i giovani, privati dei “riferimenti certi nell’ambito della moralità, della famiglia, della politica in senso lato”.
Di fronte a tutte queste difficoltà, i giornalisti sono chiamati a rispondere con “impegno” per far riacquistare “valore alla verità e alla libertà autentiche”, le quali risiedono fondamentalmente “in ciò che noi stessi siamo”. L’operatore della comunicazione si deve convertire in un “formatore delle menti e delle coscienze”, lontano da quei “pregiudizi e luoghi comuni che spesso inavvertitamente si perpetuano”, e assumere in questa “fase storica” l’impegno della “testimonianza”. Ciascuno, secondo la propria parte di responsabilità, deve saper dare il “buon esempio”, mostrando una corrispondenza “tra ciò che si dice e professa, e ciò che si fa”.
Rispondendo alle domande degli studenti e riferendosi ai recenti fatti accaduti in Iraq con il martirio di numerosi cristiani sistematicamente minacciati dal terrorismo islamico, Allam ha auspicato un intervento della comunità internazionale, che “vincoli le istituzioni irachene al rispetto della libertà religiosa”. Ha inoltre espresso rammarico per la mancanza di un intervento serio da parte dell’Unione Europea, che è “talmente scristianizzata, senza anima” da risultare “incapace di aiutare concretamente i cristiani perseguitati”.
L’ospite ha anche avuto modo di ricordare il momento del suo Battesimo dalle mani del Santo Padre Benedetto XVI, che ha definito “testimone di fede e di libertà”, “autentico pastore della fede”, capace di portare “la libertà di Gesù Cristo a chiunque glielo chiede liberamente”.
di Giovanni Tridente